MAPPA DEL SITO
> L'APPROFONDIMENTO

CORSO FRANCIA oppure ITALIA


Da fine '800, a Torino, Corso Francia si è chiamato Corso Francia. Nel 1940, allo scoppio delle ostilità con la Francia, il nome fu sdegnosamente depennato e il corso fu battezzato "Corso Italia".

I torinesi continuarono imperterriti a chiamarlo "Corso Francia". Parecchie aziende nemmeno fecero modificare l’indirizzo sulla loro carta da lettera.

Finita la guerra, Corso Italia ridivenne nuovamente Corso Francia e tutto ritornò tranquillamente come prima.

Le rosse documentano tuttavia un tormentato passaggio di questo travagliato periodo. La maggiore industria ubicata nell’importante corso modificò dapprima la sua targhetta da "Corso Francia" a ''Corso Italia". Arrivata la Repubblica Sociale Italiana, tuttavia, al momento di decidere per il cambiamento radicale della targhetta, inserendo i fascetti repubblicani, a qualcuno evidentemente dev'essere venuto il dubbio: con il brusco cambiamento della situazione, adesso la Francia è nemica, amica o neutrale?

corsofrancia-1

Conclusione: caso unico nella storia delle affrancature meccaniche, nella targhetta compare solo "Corso" e il numero civico. È lasciata alle convinzioni politiche di ciascuno la decisione di intendere "Francia" o "Italia". Per le Poste non c'erano problemi: l'azienda era troppo nota per sbagliare indirizzo.

Incidentalmente: in tutto il Paese le targhette con i fasci repubblicani sono meno di cinquanta. Ci fu chi fece ricorso alla scalpellatura dei Fascetti convenzionali e chi lasciò andare avanti le cose come prima. L'AICAM ha in programma a breve termine la catalogazione di tutte le targhette repubblicane conosciute; cosa tutt’altro che facile in quanto non poche sono venute alla luce oltre mezzo secolo dopo l’entrata in servizio.


pagina precedente / pagina seguente