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> L'APPROFONDIMENTO

RICERCHE SPECIALIZZATE SULLE "ROSSE" VATICANE


È in dirittura d'arrivo la seconda edizione del Catalogo delle Affrancature Meccaniche della Città del Vaticano, edita dall'AICAM, che si presenta, oltreché completamente aggiornata, anche arricchita di informazioni relative ad ogni Ente vaticano che ha avuto od ha in uso una macchina affrancatrice.

L'Illustrazione Vaticana

L'impronta più intrigante è naturalmente la prima, messa in uso nel gennaio 1933, ma della quale si conoscono anche tre "prove" con valore "0.00" in data 31.12.32, antecedenti quindi alla data dell'Ordinanza che autorizzava l'uso delle macchine affrancatrici. La rarità di questa impronta è ben nota e l'AICAM ha condotto una indagine, coordinata dallo specialista Giovanni Battista De Ferrari, per inventariare i pezzi conosciuti. In cinque anni sono stati individuati in tutto solo 15 pezzi, con date che vanno dal 1933 al 1940. Dai numeri rilevabili sulle impronte (la macchina, una Havas, era dotata di numeratore) risulterebbe che le impronte eseguite sono state migliaia; del resto la macchina era stata acquistata proprio per affrancare le spedizioni di questo importante periodico.

La dispersione, nel corso degli anni, deve essere stata notevolissima, così come per la maggior parte delle affrancature meccaniche "classiche" italiane, nessuna delle quali è stata incettata, all'origine, da collezionisti o da commercianti. Tutto quello che si riesce a reperire ha avuto un uso genuinamente postale e pertanto non si tratta mai di rarità fittizie o "pilotate" a misura di mercato.


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