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> L'APPROFONDIMENTO

LE "FASI" DELLE TP LABEL


Quando comparvero le TP Label, nell'ormai lontano 2001, l'accoglienza fu decisamente tiepida. Qualcuno le chiamò - giustamente - "i brutti cosi neri"; in effetti, dal punto di vista estetico non offrivano nulla che fosse minimamente apprezzabile.

Si trattava però di una novità dirompente (almeno per l'Italia) nel campo dell'affrancatura postale ed i meccanofili furono i primi ad accettarle senza preconcetti.

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Due delle varie "fasi" delle nostre TPL

Si pensava che si trattasse di un sistema già rodato, ma ci si accorse ben presto che anche le Poste stavano ... navigando a vista, in quanto cominciarono ben presto a comparire delle varianti di targhetta rispetto alla versione originaria, segno che il sistema era stato lanciato, ma che lo si stava mettendo progressivamente a punto. Nel nostro gergo cominciammo a chiamarle "fasi" (nel linguaggio ufficiale delle Poste si parla di "release"); per farla breve, nel corso degli anni (fino all'ultima variante, finora, del dicembre 2007) queste fasi sono state 6, ciascuna delle quali si differenzia dalle precedenti per varianti più o meno vistose nella stampigliatura.

La conoscenza di queste fasi è indispensabile per qualsiasi serio studio sulle TP Label da parte dei collezionisti che vogliano classificarle sia con criteri geografici che con criteri di storia postale.

Il compianto Antonio Falace era stato il primo a sentire la necessità di una classificazione di queste fasi e successivamente diversi specialisti avevano presentato personali interpretazioni di tutta la materia, con la conseguente possibilità di discordanze e di incomprensioni. Dopo un lungo lavoro di coordinamento e di rifinitura Alfio Rossi e Milvio Bencini hanno ora messo a punto un sistema di classificazione che l'AICAM ha deciso di adottare come ufficiale.

I chiarimenti forniti per motivare ciascuna fase e la documentazione illustrativa rendono questo studio fondamentale anche come base per le future ricerche in questo campo. È pensabile, infatti, che nella "storia della posta" le TP Label, per quanto riguarda l'Italia, verranno ad occupare un loro spazio anche quando saranno superate dalle inevitabili nuove realizzazioni tecnologiche. Immaginate un collezionista del 2025 quando si troverà a doversi spiegare perché ad Abbiategrasso ci sono state almeno una mezza dozzina di TPL di differente fattura, se non potrà disporre di un'affidabile documentazione sulla materia.

In quattro pagine pubblicate sul n. 50 (aprire 2009) di AICAM NEWS viene presentato il testo integrale della classificazione "Rossi/Bencini", che a partire da subito verrà utilizzata in tutti i casi in cui sarà necessario riferirsi ad una particolare "fase" delle nostre TP Label.

Il fatto che proprio recentemente il parco macchine si sia arricchito di altre cinquemila unità di costruzione "SIPI", basilarmente non dissimili dalle originarie TECNOST, fa pensare che le TP Label ... ce le troveremo sul groppone ancora per un bel pezzo, con grande disappunto per quei filatelisti che continuano a considerarsi ancorati al tradizionale francobollo.


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