MAPPA DEL SITO
> L'APPROFONDIMENTO

ERA LA LINGUA DI GIOVANNI PASCOLI!


Non è una lingua straniera: è quella che Giovanni Pascoli parlava quand'era in famiglia, cioè lo schietto dialetto romagnolo. La conversione ce la fornisce Edmondo Magnani che ci segnala in anteprima questa originalissima affrancatura messa in uso dal Comune di San Mauro Pascoli: significa "La Fiera del maiale nella Torre in Gennaio". E qui ha ritenuto giusto fornirci anche una spiegazione. La fiera, o festa, del maiale si svolge in coincidenza con la festa di S. Antonio Abate, quando tradizionalmente "u smet e bagoin", cioè si "smette" (si macella) il maiale. La "Torre" è il nome della Villa Torlonia, nella cui azienda agraria era fattore il padre di Giovanni Pascoli. La festa inizia la sera del sabato con "la veglia", canti e racconti di una volta come si faceva nelle stalle contadine di un tempo. La domenica mattina la benedizione degli animali dopo la Messa, celebrata nella chiesa antistante la Torre. Poi si passa alla macellazione del maiale, con produzione di salami, salsicce, cotechini, ciccioli, ecc.

La carne viene venduta cruda o cotta al momento e servita con piada e un bicchiere di Sangiovese di Romagna. Questo è un esempio che vorremmo veder imitato: l'A.M. riesce a stimolare l'attenzione su una tradizione che è uno spunto per il così detto "turismo gastronomico".

Lingua Di Pascoli002

pagina precedente / pagina seguente