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> L'APPROFONDIMENTO

COLLEZIONATE I FRANCOBOLLI DI ABISSINIA!


È forse l’ultimo dei richiami promozionali che uno si aspetta di trovare su un’affrancatura meccanica.

Lo abbiamo reperito, settant’anni dopo, su una rossa del Regno Unito. Di primo acchito ci è sembrato strano che nel 1930 ci fosse qualcuno interessato a "spingere" i francobolli di Abissinia al punto di valersi anche di una A.M.; dalla matricola della macchina e valendoci di riscontri con altro materiale abbiamo accertato che si trattava di un noto commerciante filatelico.

Abbiamo allora voluto controllare con un catalogo inglese di francobolli, il celeberrimo Stanley Gibbons, ed abbiamo constatato con nostra sorpresa che in quella data già non esistevano più i francobolli di "Abissinia" (antico nome della regione centrale dell’Etiopia), ma solo dell’Etiopia. Ma c’erano già ben trecento francobolli, più o meno quanti ce n’erano per il Regno d’Italia. C’era un mercato, quindi, ed i commercianti filatelici avevano il loro interesse a sostenerlo. Come succede sempre, ogni spunto meccanofilo costituisce l’innesco per un piccolo approfondimento su un terreno che altrimenti sarebbe stato sempre ignorato. Così abbiamo scoperto che l’Impero di Abissinia aveva emesso la sua prima ed unica serie di francobolli nel 1894, che nel 1901 fu sovrastampata "Etiopia". Tra i soggetti vi era l’effige dell’Imperatore Menelik.

Abissinia

Sono poi seguite serie a getto continuo, che incorniciano la carriera di Ras Tafari, della tribù di Giuda, assurto poi a titolo di Negus cioè "Imperatore" con il nome di Hailé Selassié. Divenne poi "Negus Neghesti", cioè "Re dei Re". L'omino, a quanto pare, era abbastanza ambizioso.

Nel 1935-36 l’Etiopia veniva conquistata dall’Italia, che la perdeva poi nella seconda guerra mondiale. Il Negus, che si era rifugiato a Londra all’arrivo degli Italiani, riprendeva il suo posto nel 1942, ma nel 1974 un colpo di stato lo detronizzò e venne instaurata una repubblica federale.

Si conosce una sola affrancatura meccanica di Etiopia. All’inizio del Duemila, per contro, l’Etiopia aveva già emesso quasi 1800 francobolli.

Concludiamo con una amara storiella che fu messa in circolazione in Italia subito dopo la fine della guerra. Il Negus, rifugiatesi a Londra all’arrivo degli Italiani, era di casa in Inghilterra: infatti ci aveva studiato. Incontrò per caso un vecchio compagno di scuola che, sorpreso di vederlo, gli chiese: "Come mai da queste parti?". E il Negus: "Sono venuto qui per un po’ di tempo perché ho i muratori in casa".


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