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> L'APPROFONDIMENTO

NON È BASTATA PER VINCERE LA GUERRA


Durante la seconda guerra mondiale gli Stati Uniti hanno utilizzato centinaia di affrancature meccaniche di "propaganda di guerra". Una buona parte invitava a sottoscrivere le cartelle del "prestito di guerra", ma ve ne sono di decine di altri soggetti differenti: per invitare a risparmiare carburanti e lubrificanti, a non sciupare la carta, a raccogliere i rottami metallici, a curare un "orticello di guerra", a vendere le macchine per scrivere all'esercito, ecc. ecc.
 
La stessa cosa, in misura maggiore o minore, l'hanno fatta anche altri Paesi, Canada in testa.

Vincere!

In Italia, stranamente, nessuno ha pensato di valersi di questo mezzo per inserire frasi di propaganda. Eppure, all'inizio delle ostilità, c'era già qualche migliaio di macchine in servizio, molte delle quali in dotazione ad enti del regime, che avrebbero potuto prestarsi ad una diffusione capillare di slogan e di messaggi di ogni genere.

La sola eccezione è rappresentata dalla Confederazione Nazionale Fascista Professionisti ed Artisti, che ha inserito nella sua targhetta il "VINCERE!" che Mussolini aveva usato nella conclusione del suo discorso del 10 giugno 1940, quando annunciò la dichiarazione di guerra a Francia ed Inghilterra.

Volendo fare dell'amaro sarcasmo si potrebbe concludere che quella iniziativa isolata non è stata sufficiente a farci vincere la guerra. Probabilmente se avessimo insistito con qualche slogan più incisivo e più convincente si sarebbe potuto fare meglio. Sarà per un'altra volta ....


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